Fra le varie attività nelle quali l’azienda ha certamente un ruolo di primo piano in ambito territoriale, c’è il settore della ricerca. Settore nel quale – grazie a collaborazioni sempre più frequenti e significative con importanti realtà italiane, accademiche e non solo – la Società cerca di dare il proprio apporto ad ampio raggio, affrontando non solo tematiche direttamente legate a quella idropotabile, ma anche connesse ad argomenti come la sicurezza idrogeologica, la sostenibilità ambientale, la tutela e la valorizzazione del territorio…

Negli ultimi decenni, il settore della gestione delle risorse idriche è stato caratterizzato da rilevanti innovazioni e cambiamenti di vedute. Il ripetuto verificarsi di situazioni di scarsità idrica – che sembrano prefigurarsi come primi effetti di mutamenti climatici in atto – ha generato nuove pressioni sugli usi delle risorse idriche.

Per una società come Romagna Acque, un’efficace gestione preventiva richiede una diffusa consapevolezza delle problematiche e dei processi di condivisione per la definizione delle possibili soluzioni, che richiedono in ogni caso tempi lunghi. In tale contesto la Società ritiene fondamentale essere sempre in prima linea riguardo alle innovazioni, alla ricerca, alle soluzioni teoriche e pratiche emerse dal dibattito accademico e scientifico; ha scelto dunque di investire sulla ricerca, per essere sempre protagonista delle progressive evoluzioni delle competenze che via via si svilupperanno.

Le principali collaborazioni di ricerca

In seguito alle diverse situazioni di crisi idrica verificatesi negli ultimi anni e alla necessità di sviluppare criteri oggettivi per l’efficientamento della gestione della risorsa idrica, Romagna Acque e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Università degli Studi di Bologna, hanno stipulato una convenzione con la quale la Società ha affidato al DICAM l’esecuzione di attività di ricerca finalizzate al perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • identificazione delle possibilità di miglioramento nella gestione dell’invaso di Ridracoli;
  • definizione dei criteri per la gestione integrata ottimale delle risorse idriche disponibili, provenienti dalle varie fonti, in particolare in periodi di scarsità idrica;
  • individuazione di regole di gestione per l’adattamento ottimale del sistema idrico ai nuovi scenari di cambiamento climatico;
  • analisi delle possibilità di potenziamento dell’uso delle risorse idriche superficiali poste in quota.
  • Perfezionamento della modellazione idraulica del sistema in pressione di Romagna Acque ai fini del miglioramento dell’efficienza della rete

Grazie a questa convenzione, a partire dall’anno accademico 2014/2015 e con cadenza annuale è stato poi attivato il Corso di Formazione Permanente in tema di gestione sostenibile delle risorse idriche.

Romagna Acque ha sottoscritto già dal 2014 una convenzione biennale con la Facoltà di Scienze Ambientali di Ravenna con l’intento di approfondire i seguenti argomenti:

  • indagine sulla composizione chimica inorganica dell’acqua distribuita da Romagna Acque;
  • caratterizzazione geochimica delle acque di fondo, della composizione chimica delle acque interstiziali e del sedimento e dei flussi acqua-sedimento dell’invaso di Ridracoli;
  • valutazione della presenza di interferenti endocrini nelle acque ad uso potabile, pre e post trattamenti e del potenziale rischio per la salute umana.

Scopo dell’attività di ricerca è assicurare e preservare la massima qualità dell’acqua distribuita approfondendo tematiche emergenti di interesse scientifico.

A fine 2019 è stata firmata una convenzione che ha l’obiettivo di applicare la metodologia Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita), in grado di analizzare gli impatti ambientali diretti ed indiretti: che servirà a valutare le prestazioni ambientali ed energetiche nell’intero ciclo di vita relativamente al servizio idrico fornito nell’attuale scenario produttivo; e potrà indirizzare le scelte strategiche aziendali nell’ottica di mantenere gli elevati standard attuali nell’erogazione del servizio, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e di energia, tenuto conto che il costo energetico è tra i principali di Romagna Acque e che la società è impegnata nel suo efficientamento  e nella transizione verso le fonti rinnovabili, aumentando la propria autonomia nell’autoproduzione nell’ordine del 40%.

Quali benefici, materiali e immateriali (ovvero culturali, estetici, sociali, ricreativi) godiamo oggi grazie all’acqua? Quali rischi di minore qualità e minore disponibilità di acqua si possono verificare a medio-breve termine, anche alla luce dei cambiamenti climatici e del depauperamento ambientale dei territori? Come possiamo prevenire e contrastare questi rischi attraverso la quantificazione dei costi ambientali dell’uso idrico e l’individuazione di sistemi di pagamento per recuperare tali costi? Come valutiamo e misuriamo economicamente le opportunità presenti connesse alle funzioni naturali ecosistemiche ed al loro mantenimento, qualora un loro uso intensivo compromettesse o alterasse in maniera irreversibile, in futuro, la loro intrinseca funzionalità e qualità?

Domande a cui cerca di dare risposta uno studio che Romagna Acque ha affidato ad un Consorzio composto dall’Istituto di Management della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dall’Università Carlo Bo di Urbino e dal Centro Studi e Ricerche REF di Milano. Obiettivo di questo innovativo e sfidante studio è proprio l’identificazione del valore ambientale della risorsa idrica a livello locale.

Romagna Acque ha attivato una significativa collaborazione con l’Università di Perugia sul tema dell’utilizzo dei droni nel controllo delle dighe. Il rapporto ha dato vita a diverse iniziative sul tema dei droni, in particolare alcuni convegni a Capaccio e diverse partecipazioni congiunte ad eventi organizzati da ITCOLD, l’associazione delle dighe italiane.

Un’efficace tutela dell’ambiente ed in particolare delle risorse idriche sono tra i principali obiettivi che Romagna Acque – Società delle Fonti S.p.A. intende perseguire e difendere nel tempo. Per questo motivo la Società ha affidato il controllo dello stato trofico dell’invaso di Ridracoli al Centro Ricerche Marine di Cesenatico, nominato nel 1993 Laboratorio Nazionale di Riferimento per le biotossine marine dalla Comunità Europea.

Articoli e relazioni scientifiche

Di Elena Toth (Professoressa Associata Costruzioni Idrauliche, Marittime e Idrologia DICAM), Cristiana Bragalli, Mattia Neri:

Uno studio in inglese sull’influenza delle variabili climatica e turistica nella domanda e nella gestione dell’acqua pubblica, pubblicato sulla rivista Environmental Modelling & Software di Elsevier.

Di Riccardo Santolini (Professore presso Università di Urbino) e Elisa Morri (Dottoressa PhD presso Università di Urbino)

Uno studio sulla valutazione dell’alterazione qualiquantitativa della risorsa idrica e delle funzioni ecosistemiche ad essa associate nell’area della conoide del fiume Marecchia, condotto attraverso una “Analisi delle interazioni delle funzioni ecosistemiche e della conseguente valutazione del costo ambientale e della risorsa così come definito nel decreto del 24/02/2015 n. 39”.