Le prime valutazioni per la localizzazione di una diga nell’alto Appennino Forlivese risalgono all’inizio del novecento. Ma solo negli anni cinquanta si fa strada una maggiore consapevolezza del cambiamento sociale ed economico che sta attraversando la Romagna e che l’acqua è una condizione dello sviluppo economico.
Un libro per il Cinquantesimo
Per celebrare il Cinquantesimo dalla nascita del Consorzio Acque per le Province di Forlì e Ravenna, nato nel 1966 e “progenitore” di Romagna Acque, la Società ha deciso di affidare allo storico Alberto Malfitano, dell’Università di Bologna, la realizzazione di un volume storico: “Il governo dell’acqua”, edito da Il Mulino, con prefazione del prof. Roberto Balzani, che racconta la storia di questo mezzo secolo di vita. Attraverso la ricostruzione della storia di Romagna Acque e dei suoi tanti protagonisti, da Icilio Missiroli ad Angelo Satanassi, da Lanfranco Turci a Giorgio Zanniboni, il volume passa in rassegna un pezzo di storia della Romagna, intesa come area vasta in cui una iniziativa sorta dal basso, dalle amministrazioni comunali, per risolvere un problema grave e sentito dalla popolazione, è riuscita a trovare forma concreta con l’aiuto decisivo della Regione e dello Stato. La ricerca si è avvalsa della rassegna stampa dell’epoca, della documentazione interna di Romagna Acque, di testimonianze orali, dei documenti inediti conservati negli archivi di numerosi enti e istituzioni, a partire da quelli dei Comuni coinvolti, del Consorzio di Bonifica della Romagna e della Regione Emilia-Romagna.
Un libro sulla storia recente di Romagna Acque
Il libro segue di quattro anni il primo volume, uscito nel 2016 in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione del Consorzio Acque (il prodromo di Romagna Acque): nel libro iniziale il professor Malfitano si concentrava sulla lunga e appassionante vicenda che portò le varie “anime” romagnole a compattarsi sulla necessità di realizzare il Consorzio prima e la Diga di Ridracoli poi, come straordinari esempi di “area vasta” ante litteram per scongiurare il problema della siccità, molto sentito soprattutto in pianura. Se il primo volume si chiudeva a ridosso di fine secolo, il nuovo libro – sempre edito da Il Mulino – affronta una storia che diventa cronaca, quella degli ultimi vent’anni, caratterizzati appunto dalla trasformazione in Romagna Acque-Società delle Fonti Spa, dall’acquisizione di tutte le altre fonti idropotabili (comprese le acque di falda del riminese), e soprattutto da una nuova vision che ha portato l’azienda a progettare e realizzare un secondo grande punto di raccolta (il potabilizzatore della Standiana, nei pressi di Ravenna), e a ragionare costantemente di come procedere per affrontare in maniera adeguata le sfide del futuro, alla luce sia del crescente tema dei cambiamenti climatici che di un quadro normativo sempre in cambiamento.