A seguito delle straordinarie precipitazioni che hanno causato gli eventi alluvionali di maggio 2023, ben noti per i danni ingenti registrati in tutta la Romagna, a Civitella di Romagna si è verificato il franamento di una porzione di ciglio del terrazzo alluvionale del fiume Bidente.
Qui passa la condotta principale dell’Acquedotto della Romagna, una condotta in acciaio posata negli anni ’80 e completamente interrata: la frana ha comportato quindi un rilevante rischio di danneggiamento della stessa in caso di progressione del movimento franoso.
La condotta principale è l’arteria più significativa del sistema dell’Acquedotto della Romagna poiché, per 33 km lungo la valle del Bidente, trasporta l’acqua dalla Diga di Ridracoli alle vasche di carico di Monte Casale: il suo corretto funzionamento è fondamentale per garantire l’approvvigionamento idropotabile di tutta la Romagna.
In questo contesto, la situazione verificatasi a Civitella ha dettato la necessità di intervenire con estrema urgenza per mettere in sicurezza il tratto della condotta principale in prossimità della frana, poiché i dissesti del terreno avrebbero potuto ulteriormente evolversi coinvolgendo la condotta ed i manufatti interrati presenti nell’area.
Romagna Acque si è quindi immediatamente attivata per la realizzazione di alcune reti di contenimento di salvaguardia del ciglio della frana, che sono state completate nei primi mesi del 2024, ed in parallelo si è provveduto alla progettazione delle opere strutturali e di sistemazione della scarpata per mettere definitivamente in sicurezza la condotta. Il lavoro (progettato da Enser di Faenza e realizzato da C.L.A.S., impresa consorziata del gruppo CONSCOOP) si è chiuso nei giorni scorsi, grazie alla sinergia tra diversi professionisti e tecnici specializzati, che hanno collaborato per completare in tempi rapidi un’opera resa particolarmente complessa da vari fattori: la difficoltà di accesso alle aree di cantiere con mezzi pesanti (per cui è stata appositamente progettata e realizzata una pista di cantiere per superare le pendenze); la presenza della condotta principale interrata ed in pressione, da cui è stato necessario mantenere una debita distanza in tutte le operazioni di perforazione per realizzare i micropali; la prossimità del cantiere ad una scarpata, che ha comportato l’adozione di particolari presidi per la sicurezza delle maestranze.
L’intervento prevedeva la realizzazione di una paratia di micropali tra il ciglio della scarpata e la condotta principale profondi tra i 9 e i 15 metri, raccordata in sommità da un cordolo in calcestruzzo armato, oltre alla protezione di tutta la scarpata. In meno di 5 mesi sono stati realizzati 293 micropali e 100 metri di trave in calcestruzzo armato, grazie anche alla presenza attenta della Direzione Lavori.+
A completamento dell’intervento, per garantirne la durabilità nel tempo, sono stat realizzate opere che favoriscono la regimazione delle acque, sia sotterranee che superficiali, ed è stato realizzato un nuovo manufatto in cemento armato interrato a servizio della condotta principale.
L’intervento, dal costo complessivo di circa 1 milione 650 mila euro, è stato ammesso a finanziamento nell’ambito di un pacchetto di interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione aventi nesso di causalità con gli eventi alluvionali verificatisi nel maggio 2023 in capo al Commissario straordinario per la ricostruzione nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, come risulta dall’ordinanza n.33/2024. L’opera, seppur finanziata con risorse del Commissario straordinario, è da rendicontare come intervento PNRR, e pertanto risulta soggetta ad obblighi e condizionalità conseguenti.