Nei giorni scorsi il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabé, ha svolto alcuni incontri territoriali a Rimini, Riccione (nelle foto), Ravenna e Forlì, con i rappresentanti dei vari Comuni soci, per raccontare lo stato dell’arte di un progetto legato al tema dei costi ecosistemici. Già da tempo, infatti, l’azienda ha affidato a un Consorzio composto da due Università (l’Istituto di Management della Scuola Sant’Anna di Pisa e l’Università Carlo Bo di Urbino) e un Centro di Ricerca (REF Ricerche di Milano) uno studio volto a quantificare il costo ambientale e della risorsa (ERC) della fornitura di acqua attraverso le fonti di Romagna Acque.
Bernabè, coadiuvato dagli esperti delle Università, ha incontrato sindaci e amministratori per raccontare loro lo stato dell’arte della ricerca, e per chiedere il loro contributo nelle prossime fasi del progetto, che prevedono fondamentali incontri con gli stakeholders territorio per territorio.
Lo studio in corso ha alcuni obiettivi prioritari:
- Identificare ed esprimere il valore della risorsa “acqua” e dell’ambiente circostante per la società;
- Identificare meccanismi attraverso cui il valore della risorsa idrica (economico, biofisico, sociale) possa essere conservato e remunerato;
- Condurre valutazioni in merito a come sia possibile prendere in considerazione e integrare i costi ambientali e della risorsa.
Le ragioni del progetto
Il progetto nasce dalla volontà di adeguarsi alle direttive comunitarie e nazionali, sviluppando contemporaneamente un approccio innovativo che valorizzi realmente la risorsa idrica e permetta di superare le attuali contraddizioni del quadro regolatorio: e si pone in linea con le modalità operative adottate dalla Società fin dai principi della propria attività, che l’hanno portata a investire nella conservazione e nella valorizzazione del territorio.
A monte, è stata condivisa una definizione di ERC: “Il valore economico totale del mantenimento/incremento della qualità degli ecosistemi, delle funzioni e dei servizi da essi generati e connessi ad una situazione ottimale. I benefici espressi dai servizi ecosistemici sono diretti a diverse categorie di beneficiari/utilizzatori, longitudinalmente nel tempo, ed includono i benefici generati dal non uso”.
Ora sono previsti quattro incontri territoriali con gli stakeholders: i Comuni, in primis, ma anche altri enti e soggetti territoriali interessati al tema. La tempistica è abbastanza stringente: i quattro incontri dovranno infatti svolgersi entro le prime settimane del 2019, e saranno fondamentali per discutere assieme sul tema del valore della risorsa idrica.