A gennaio 2020, a seguito di una segnalazione del Comandante dei Carabinieri della Forestale del Parco Nazionale Foreste Casentinesi e del Gruppo Archeologico Casentinese di Bibbiena, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini con un sopralluogo sul posto ha accertato la presenza di materiale riconducibile a industria litica preistorica presso il lago di Ridracoli, in località Comignolo-Lama. 

Dopo avere concertato le operazioni necessarie ai fini della tutela del patrimonio culturale, Romagna Acque Società delle Fonti, proprietaria del terreno, ha incaricato la ditta archeologica Akanthos S.r.l. di Cesena di effettuare un primo intervento di indagine archeologica nell’area individuata, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza (dott.sse M. Miari e R. Pirraglia).

L’intervento, che ha preso avvio l’8 luglio e che proseguirà per quattro settimane, ha l’obiettivo di indagare stratigraficamente un settore limitato di 16 mq e di raccogliere i materiali affioranti in superficie su un’area di circa 150 mq.

Mescolati al muschio e alle foglie del sottobosco le prime ricerche rilevano la presenza di centinaia di elementi litici, strumenti e schegge di lavorazione di diverse forme e dimensioni, tendenzialmente caratterizzati da microlitismo. Gli strumenti e i manufatti in selce raccolti si presentano in diversi colori (rosa, rosso, bianco, nero grigio chiaro e grigio scuro), che a loro volta rimandano a differenti provenienze geografiche.

Le ricerche proseguiranno fino a fine luglio e daranno la possibilità di delineare con maggiore precisione l’orizzonte cronologico: al momento attuale, gli strumenti in selce rinvenuti sia nelle raccolte di superficie che nei livelli di scavo suggeriscono una datazione tra la fine del Paleolitico e il Mesolitico. Tale contesto prefigura sin da ora un rilevante aggiornamento delle conoscenze sulla presenza umana nel versante romagnolo dell’alto Appennino.

Durante il periodo di ricerca sul campo sarà possibile assistere alle attività di scavo archeologico raggiungendo il sito via terra tramite la sentieristica esistente oppure, più facilmente, con le imbarcazioni disponibili per il giro turistico dell’invaso (info: www.ridracoli.it).