Un grande evento scientifico, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, per riflettere sulla risorsa idrica nel Mediterraneo: in un contesto particolarmente significativo e stimolante, alla presenza di esperti di diversi Paesi mediterranei. E allo scopo di fornire un contributo – tramite le riflessioni sull’importanza della risorsa acqua – anche a uno scenario futuro che possa tornare pacifico quanto prima.

E’ lo scopo del workshop del progetto “ECORISE-SDG” (Cooperazione ambientale, ricerca e innovazione per ecosistemi sostenibili e obiettivi strategici di eco-sviluppo), sostenuto da Romagna Acque, in programma a giovedì 21 e venerdì 22 marzo, nell’aula magna del Campus riminese di UniBo in via Angherà 22. Un evento organizzato in collaborazione con l’Associazione W-SMART, la Cattedra UNESCO in Gestione e Cultura delle Risorse Idriche – UniStraPg; La Sapienza Università di Roma, Università di Bologna e Cyprus Institute, sotto gli auspici del Comitato Nazionale Italiano UNESCO-IHP IHP.

Lo scopo principale del Workshop Mediterraneo “ECORISE-SDG” è quello di promuovere la condivisione di esperienze e un quadro di cooperazione ambientale tra esperti governativi, operatori idrici, comunità accademiche, di ricerca e innovazione e stakeholder diversi. Si parlerà delle sfide legate alla gestione degli ecosistemi acquatici e degli obiettivi di eco-sviluppo sostenibile di fronte a problemi come il crescente inquinamento degli ecosistemi costieri, la rapida urbanizzazione, gli impatti dei cambiamenti climatici sulla scarsità d’acqua, sulla sicurezza alimentare, sugli eventi climatici estremi.

Obiettivo principale del progetto è infatti promuovere un quadro di sicurezza idrica nel Mediterraneo per un’accessibilità sostenibile all’acqua per tutte le comunità, come diritto umano fondamentale anche in condizioni estreme di eventi climatici o disastri umanitari.

Fra gli autorevoli relatori che si alterneranno nelle due giornate di convegno ci saranno ospiti provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo, che operano congiuntamente da anni: che provengono da Italia, Francia, Cipro, Grecia, Israele, Palestina, Svizzera e Marocco (per quest’ultimo Paese sarà presente l’ex Ministro dell’Energia e dell’Ambiente).

Di fronte al crescente impatto dei cambiamenti climatici sullo stress idrico e sulla sostenibilità degli ecosistemi nella regione costiera del Mediterraneo – che è diventata, insieme ai conflitti regionali, uno dei principali fattori globali degli odierni massicci spostamenti di popolazione –i Governi e gli operatori idrici della regione si trovano a fronteggiare sempre più la crescente carenza di risorse idriche; la mancanza di infrastrutture per il trattamento delle acque reflue marine predisposte allo smaltimento; sistemi fognari urbani inadeguati; e servizi igienico-sanitari insufficienti.

Inoltre si parlerà anche della necessità fondamentale di garantire la sicurezza idrica transfrontaliera e l’accessibilità sostenibile nelle zone più soggette a eventi estremi o turbolenze geopolitiche. In questo contesto, è reciprocamente riconosciuto dalle autorità idriche regionali e da altri soggetti interessati che le sfide affrontate dalla risposta a questo tipo di eventi da parte dei governi locali e degli operatori idrici avrà un impatto ambientale, sociale ed economico significativo sulla sostenibilità e sullo sviluppo regionale. Queste sfide sono state all’origine di risoluzioni internazionali e regionali; coerentemente con queste risoluzioni, lo scopo principale del workshop riminese è valutare lo stato attuale e le migliori pratiche di adattamento climatico e di monitoraggio dell’inquinamento degli ecosistemi costieri, la costruzione di ecosistemi idrici sostenibili, la gestione delle acque reflue per affrontare le sfide regionali e pilotare soluzioni innovative per le sue strategie di eco-sviluppo.

La speranza è che i risultati del workshop possano essere preziosi per esplorare la fattibilità della creazione della rete accademica “ECOMED” di “Cooperazione ambientale costiera per lo sviluppo ecosostenibile metropolitano”, proposta dall’UNESCO IHP (Inter-Government Hydrological Program) L’obiettivo è quello di promuovere e sostenere, attraverso una rete di centri di sviluppo delle capacità locali negli Stati membri interessati, lo sviluppo di strategie di adattamento climatico e di costruzione della resilienza, nonché le capacità di monitoraggio e protezione dell’inquinamento degli ecosistemi transfrontalieri, l’istruzione pubblica, la ricerca e la dimostrazione di soluzioni innovative e la formazione professionale per migliorare la capacità di risposta a eventi climatici estremi, sicurezza idrica e sfide di eco-sviluppo.

“Per Romagna Acque è davvero un onore poter ospitare un evento di questa importanza – sottolinea il presidente, Tonino Bernabè -. Oltre all’estremo interesse dei temi sul tavolo e al grande rilievo di tutti i relatori, ci pare particolarmente significativa la possibilità di affrontare il tema della sicurezza idropotabile in situazioni critiche, alla presenza di esperti provenienti dalle zone mediterranee, che lavoreranno assieme per trovare sinergie e soluzioni. Rimini già in passato ha ospitato eventi importanti nel campo della diplomazia; ci auguriamo che anche da questa nuova occasione scaturiscano risultati utili a risolvere conflitti in ambito mediterraneo, in particolare per quanto riguarda la gestione dell’acqua. Penso soprattutto, oggi, al conflitto fra Israele e Palestina…”.